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Bollette a 28 giorni: arrivano i rimborsi?

Bollette a 28 giorni: arrivano i rimborsi?

Sembra avvicinarsi all’epilogo la vicenda della fatturazione a 28 giorni, ma restano nodi da sciogliere. Meglio non accettare, per ora, offerte alternative ai rimborsi

 

Parma, 12 agosto 2019 – Sono molti i consumatori che si rivolgono agli sportelli di Confconsumatori per capire se e come si concluderà la vicenda della fatturazione a 28 giorni nella telefonia. Sono davvero in arrivo i rimborsi? Come funzioneranno? Da quando il Governo ha imposto il ritorno alla fatturazione mensile si attendono notizie certe sull’entità e i meccanismi di erogazione dei rimborsi, informazioni che probabilmente saranno chiarite nei prossimi mesi. Confconsumatori, nel frattempo, fa il punto della situazione e invita i consumatori a non accettare, per il momento, eventuali offerte alternative ai rimborsi economici.

 

Ecco una sintesi di tutta la vicenda:

 

 

Nelle scorse settimane il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati dai maggiori operatori (Vodafone, Windtre e Fastweb); per Tim si è ancora in attesa dell’esito definitivo del ricorso. Torna pertanto “valida” la DELIBERA N. 269/18/CONS che imponeva agli operatori interessati[1] l’obbligo di adempiere alla completa restituzione dei giorni erosi nel periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e i primi di aprile 2018, data in cui è stata ripristinata la fatturazione mensile. La fatturazione a 28 giorni, infatti, ha permesso agli operatori telefonici di aggiungere due/tre giorni al mese riscuotendo dagli utenti 13 bollette all’anno invece di 12 con un guadagno di circa l’8,6% rispetto alla fatturazione mensile.

 

COME FUNZIONERANNO I RIMBORSI? – Il valore del rimborso dovrà essere conteggiato “caso per caso” in base al numero di fatture emesse e alla tipologia di offerta sottoscritta dal consumatore. Alcunioperatori stanno già proponendo soluzioni compensative alternative (ad esempio l’attivazione temporanea di un servizio accessorio, o uno sconto). Il consiglio è quello di non avere fretta: il consumatore è sempre libero di scegliere. Se, infatti, si accetta una proposta alternativa si rinuncia, automaticamente, al rimborso in fattura. Meglio valutare bene la convenienza della proposta rispetto al rimborso monetario, ora non ancora quantificabile in modo preciso. Inoltre, chi ha cambiato operatore dovrà inviare una richiesta scritta al precedente gestore. Ancora molti nodi restano da sciogliere sul tema dei rimborsi.

 

I CONSIGLI DI CONFCONSUMATORI – Per il momento Confconsumatori consiglia di verificare le comunicazioni presenti in fattura e il sito del proprio gestore nell’area riservata. Appena ci saranno maggiori informazioni, probabilmente a settembre, verranno pubblicate sul sito www.confconsumatori.it. “Il suggerimento per gli utenti – afferma Confconsumatori – è, al momento, quello di avere pazienza e attendere i prossimi sviluppi della vicenda, senza accettare alcuna eventuale offerta alternativa ai rimborsi economici. È probabile che a settembre emergano novità sul calcolo dei rimborsi e sulle modalità per l’erogazione, diversamente l’associazione potrebbe predisporre modelli di reclamo a disposizione dei propri associati”.

 


[1] I destinatari delle diffide contenute nelle delibere n. 112/18/CONS, n. 113/18/CONS, n. 114/18/CONS e n. 115/18/CONS.

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